Descrizione
Il mondo è un brutto posto. Wade ha diciotto anni e trascorre le sue giornate in un universo virtuale chiamato OASIS, dove si fa amicizia, ci si innamora, si fa ciò che ormai è impossibile fare nel mondo reale, oppresso da guerre e carestie. Ma un giorno James Halliday, geniale creatore di OASIS, muore senza eredi.
L’unico modo per salvare OASIS da una spietata multinazionale è metterlo in palio tra i suoi abitanti: a ereditarlo sarà il vincitore della più incredibile gara mai immaginata. Wade risolve quasi per caso il primo enigma, diventando di colpo, insieme ad alcuni amici, l’unica speranza dell’umanità.
Sarà solo la prima di tante prove: recitare a memoria le battute di Wargames, penetrare nella Tyrell Corporation di Blade Runner, giocare la partita perfetta a Pac-Man, sfidare giganteschi robot giapponesi e così via, in una rassegna di missioni di ogni tipo, ambientate nell’immaginario pop degli anni ’80, a cui OASIS è ispirato.
Andrea G. –
Player One traccia una linea tra gli esordi dell’era digitale pop (videogiochi, musica e film degli anni Ottanta) e un futuro in cui la rete e i social network si trovano a un bivio tra il diventare il grande equalizzatore sociale, in grado di fornire educazione, lavoro, informazione e intrattenimento a tutti, o il trasformarsi nel più grande strumento per il controllo delle masse.
Nel mezzo di questo percorso ci siamo noi, che abbiamo vissuto più o meno direttamente l’età dei pionieri del digitale e ci facciamo domande come: “Conta di più la mia identità fisica o quella digitale?”, “Se faccio un’esperienza nel mondo virtuale, cambia la mia personalità”? Ma sopratutto: “Ha ancora senso farsi domande come queste?”
Imperdibile.